Non so quando è stato il momento preciso.
Forse quando mi hai aperto la tua vita, come fosse un libro.
Le pagine le giravi tu, io le leggevo sperando non arrivasse mai la fine.
Non ricordo quanto ci ho pensato.
Ricordo che continuavo a vedere davanti a me una porta.
Varcarla o non varcarla?
Intanto per difenderti, ogni tanto chiudevi il tuo manoscritto e io aprivo il rubinetto delle mie paure.
Stasera, non chiedermi il motivo, penso a questi momenti.
Alle nostre fragilità che ci hanno fatto soffrire e che al contempo ci hanno unito.
Stasera, non chiedermi il motivo, penso a quella porta.
A quante volte l’abbiamo sbattuta, a quante volte siamo stati in grado di varcarla superando l’orgoglio.
Stasera guardo serenamente quella porta, senza chiedermi il motivo.